Ă difficile scrivere unâintroduzione. Si rischia di essere troppo fantasiosi, troppo poetici e poco utili. Unâintroduzione di servizio, necessaria, è quello che ci vuole: questa sarĂ lâultima newsletter del 2023. Se nella prossima settimana non troverete nella casella âpromozioniâ, âspamâ o âposta in arrivoâ la newsletter cinedirape non allarmatevi. Non ho smesso di scriverla, brucia ancora la fiamma di scriverla, ma la ritengo un esercizio di scrittura e di condivisione feriale. Per questo tornerò nel 2024 come un fuoco dâartificio non sparato. Esattamente come oggi. Dopo le feste, fuoriorario.
Ultimamente mi è capitato di ricordare i film di Natale, o meglio, i film visti durante le feste di Natale. Al netto della diffidenza verso questa usanza non condivisa con la mia famiglia, ad eccezione per quandâero piccolo e per sporadici casi (qualche anno fa Pinocchio di Garrone) ho assecondato chi mi aveva posto la domanda, chiuso gli occhi e andato indietro nel tempo.
Ho ritrovato buona parte dei cartoni animati Disney, must degli anni Novanta per noi bambini, tantâè che Disney (pecunia olet eccome) continua con le sue uscite natalizie. Wish è il film di questâanno. Noi bambini degli anni â90 non riconoscevamo la spinta consumistica nellâaffollamento delle sale e restavamo seduti sognanti a guardare
La Sirenetta (1990), Bianca e Bernie Nella Terra dei Canguri (1991), Pomi dâOttone e Manici di Scopa (addirittura del 1971), Hercules (1997), Mary Poppins (pur essendo del 65), La Carica dei 101 (1961), ma anche Mamma ho perso lâaereo e Miracolo sulla 34ÂŞ strada. Imparavamo che il cinema era sogno e che i pop corn buoni esistono solo lĂŹ. Una poltrona per due confesso di non averlo mai visto. A volte sono svogliato. Parenti Serpenti, invece, capolavoro del 1992 del grande Mario Monicelli, lo conosco eccome. Ci sarĂ spazio per il cinema di Monicelli. I miei film di Natale, se proprio devo dirlo, sono: Non guardarmi non ti sento e Il Talento di Mr. Ripley.
Il primo è una commedia del 1989 con Gene Wilder, Richard Pryor e Kevin Spacey, mi ammazzavo dal ridere e mio padre me lo faceva vedere in loop. Teletutto lo definiva âun film senza pretese intellettuali, ma che riesce a divertire.â
Perfetto, i film servono anche a divertire, a svagare la mente e non pensare ai drammi della quotidianitĂ . Ă cambiato qualcosa?
Il secondo uscĂŹ dieci anni dopo, nel 1999, e trovo sia tremendamente attuale. Era il dicembre di un anno brillante, lâanno prima del millenium bug, si pensava ad una fine reale e chissĂ , forse per questo motivo, uscirono tantissime navi scuola per la mia generazione. Infinito dei Litfiba, Miss Mondo di Ligabue, Squerez dei Lunapop, Capohorn di Jovanotti, Matrix e Fight Club. Momento nostalgia! đ
Il Talento di Mr Ripley rappresenta lâamore degli americani per lâItalia e lâadorazione, ai limiti della soccombenza e della gelosia, nutribile per una persona. Ă un film clamoroso, colorato e psicotico. Jude Law, Matt Damon e Gwyneth Paltrow rappresentano benissimo i lati del triangolo protagonista della storia, in cui il lato piĂš intenso è rappresentato da Tom (il personaggio interpretato da Matt Damon), mentre gli altri due piĂš corti, Dickie e Marge, soccombono, ognuno per qualcosa. Anthony Minghella, regista de Il paziente inglese e premio Oscar, firma la regia di questa perla rimasta pressochĂŠ sconosciuta al grande pubblico dello streaming. Ma da vedere e onorare.
Prima di tutto per le location: Ischia, Procida, Palermo, Napoli, Roma, Monte Argentario e Venezia e poi perchĂŠ rappresenta unâicona cinematografica.
Nasconde degli interessanti camei italiani: Fiorello, lâispettore Sergio Rubini, Stefania Rocca, il colonnello Ivano Marescotti e lâufficiale Paolo Calabresi, Giuseppe Fiorello. Matt Damon preferito a Tom Cruise (grazie alla convincente interpretazione in Will Hunting), il gigantesco Philip Seymour Hoffman e Cate Blanchett. Un cast eccezionale, per un film davvero memorabile.
Una storia che ricorda quella di Sollecito, Amanda Knox e Meredith. Pazzesco.
Hitchcock diceva che la vita imita lâarte molto piĂš di quanto lâarte non faccia con la vita ed aveva evidentemente ragione.
Ma quante novitĂ con le quali mettersi al passo? Ricky Gervais, Ken Loach, One fine morning, Il mondo dentro di te, Maestro, il nuovo di Woody Allen, Foglie al Vento. Decisamente tanta, troppa, roba. Solito imbarazzo nella scelta. đđť
Raccontami il tuo film di Natale. đż