Di cosa parliamo quando parliamo, eccetera
eccètera locuz. [dal lat. et cetĕra «e le rimanenti cose»]. – E tutte le altre cose, e tutto il resto, e così via. Si scrive comunemente abbreviato in ecc. (ant. ec., alla lat. etc.), e serve a troncare una lunga enumerazione, una citazione e sim., sostituendo compendiosamente le parole che dovrebbero seguire. [Treccani]
Alcune parole fanno fortuna all’improvviso. Esistono da sempre e vengono usate senza troppa coscienza, si modellano nella dialettica dei nostri giorni alla stregua di tutti i gesti di routine di cui siamo fatti. E però poi si prendono spazio, si insinuano nelle pause teatrali o nei claim della comunicazione, divengono connotative o gergali o portatrici di sottintesi e rappresentative di immaginari popolari. La trasformazione è repentina e queste parole si fanno talmente infestanti che, a voler risalire alla radice del loro successo, non riusciamo più a ricordare quando tutto è cominciato.
Io allora decido di segnarmi la parola “eccetera”, che è bellissima con il suo portato onnicomprensivo di tutto e di niente, l’intero scibile umano che abbraccia il gesto scansafatiche di aggiungere i puntini di sospensione invece che nominare.
In questo inizio di autunno mi è saltata all’occhio a proposito della mostra dedicata al fotografo Mario Dondero a Palazzo Reale di Milano (appena conclusa) e del docufilm a lui dedicato: Eccetera, nel mondo di Mario Dondero. Quando ho saputo dell’ultimo libro di Veronica Raimo, in uscita tra poco per Einaudi, La vita è breve, eccetera. Quando ho letto un bel commento di Paolo Di Paolo all’ultimo romanzo di J.M. Coetzee, Il Polacco, in cui Coetzee così descrive una giornata autunnale: “Le foglie stanno cambiando colore eccetera”.
Forse eccetera diventerà la nuova resilienza e finirò per odiarla, ma intanto la candido a parola dell’anno: se tormentone dev’essere che sia almeno così inafferrabile.
Francesca
Colonna sonora
Se vi va leggete la newsletter ascoltando questa canzone dei Modest Mouse, che comincia proprio con una certa parola.
La notiziona della settimana
Vi aspettereste il Premio Nobel per la Letteratura, eh?
E invece ci va di segnalare che la nuova squadra del Salone del Libro di Torino non è solo composta da brave e bravi professionisti, com’è ovvio che sia e debba essere, ma è anche a maggioranza donne. Come fin qui è stato meno ovvio, e infatti non era mai successo. Quando le cose succedono facciamoci caso.
Magica lista
E insomma Jon Fosse è il nuovo premio nobel per la letteratura. Per chi non lo conosce e non vuole crogiolarsi nei “Jon Fosse chi?” che sono fuori moda da almeno 5 anni ecco un’infarinatura.
Intanto qui l’ingessatissima proclamazione.
I suoi libri tradotti e pubblicati in Italia da La nave di Teseo.
Qui un’analisi breve ma densa dell’opera di Fosse, di Andrea Romanzi su ilmanifesto.
Due interviste all’autore: una del Corriere del 2021 e una del Los Angeles Review of Books del 2022 (in inglese).
Su ThrillerNord invece trovate un’intervista a Margherita Podestà Heir, la sua traduttrice italiana.
Hai presente la posta del cuore?
Postilla è la posta del cuore per autori inediti. Tratterà di scrittura piuttosto che d’amore, ma per il resto la formula è la stessa: scrivi a Francesca e lei ti risponderà. Per partecipare leggi qui.
Postilla n° 3
Cara Lia,
ho conosciuto laboratori di scrittura in cui per dimostrare a un allievo come il suo tentativo di comporre narrativa fosse sbagliato venivano chiamati in causa i grandissimi della letteratura. Un tizio provava timidamente a inserire l’elemento fantastico in un capitolo e bom! veniva travolto dai paragoni con Il maestro e margherita di Bulgakov, un’altra si testava sulla difficilissima forma racconto e giù di Anton Čechov, Flannery O'Connor, Guy de Maupassant. Non è quello che voglio fare io, non credo serva. E però ti chiedo: con quante e quali letture hai accompagnato il tuo tentativo di narrazione? Ti sei guardata intorno, hai fatto una ricerca su forme simili? Nella presentazione che mi hai mandato parli di “romanzo di formazione” però qui la forma sembra piuttosto molto diaristica, molto confessionale. Hai letto diari e confessioni altrui? Ti consiglio di farlo. Non c’è davvero altro modo per prendere le misure di ciò che si vuol scrivere se non studiare come hanno scritto gli altri. Prima di te e contemporaneamente a te. Soprattutto contemporaneamente. Componi due liste: una per i diari classici, i riferimenti tradizionali (e mettici dentro Woolf, Cheever, Levi, Pavese, Sapienza) e una per le pubblicazioni di oggi, italiane. Cioè quelle che possono essere il più possibile simili alla tua, imperfezioni comprese. Una delle prime cose che scoprirai è che per raggiungere l’obiettivo dell’universalità, e quindi arrivare a tutti, occorre raccontare il personale. Ma non nel senso dei fatti tuoi, nel senso del come vivi tu le cose, come le guardi, che idea te ne fai. Se compi questo sforzo di intima onestà le prime bozze che andranno via saranno quelle con frasi impersonali, sentenziose, moralistiche, che sembrano avere la presunzione di parlare per tutti, come quelle del tuo pezzo. Non parlare per tutti, parla per te. Metti in gioco te stessa, non essere astratta, non ti appoggiare al senso comune. E così gli altri ti ascolteranno di più.
Ciao, buona scrittura 😊
Francesca
Bibliotecomanie di Beatrice
“Ha ragione, sono Dio. Mi sto ricordando tutto. L’oscurità e la luce, i diluvi, quei sette giorni e le faide fra gli angeli per ottenere il mio favore. Persi la calma, e la tempesta di fuoco uccise i miei preziosi dinosauri. Cercate di arrangiarvi, imparate a fare dei compromessi, gli dissi.
Dopo l’ornitorinco, poi, sciolsi il comitato e rimasi da solo. Il che creò un certo risentimento, una frattura permanente nell’organizzazione.”
Un piccolo pezzo del gioiellino fuori catalogo di Craig Clevenger, Fatto da dio (Fanucci, 2013, traduzione di G. M. Brescia)
Succede a Ilda
Leggi le prime 10 pagine di un manoscritto. Sai valutare se potrà diventare un romanzo ? Apnea è la scuola di lettura e editing che ti insegna a scovare in poche pagine la promessa di una storia, anche quando una storia ancora non c'è.
Lo dice anche Alice.
Se sei in preda all’indecisione e vuoi ascoltare altre voci di corridoio: abbiamo una pagina tutta nuova piena di recensioni che raccontano il percorso di Apnea. E tante ancora dobbiamo caricarne!
Al cinema è arrivato Nata per te, una produzione Cattleya con la regia di Fabio Mollo.
Il film è tratto da Nata per te. Storia di Alba raccontata tra noi, il racconto di Luca Trapanese scritto dal nostro Luca Mercadante per Einaudi.
Hai prenotato il tuo posto alla lezione gratuita di Ipotesi di romanzo?
2 ore con Luca Mercadante che disegna la trama delle storie (disegna davvero – malissimo – ma ciononostante incredibilmente tutto diventa chiaro).
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Vieni, stiamo per accendere il fuoco.
La settimana editoriale
Jon Fosse ha vinto il Premio Nobel per la Letteratura.
Vivian Lamarque ha vinto il Premio Strega Poesia.
È nata ri.tra nuova rivista scientifica di traduzione.
C’è stata la prima conferenza stampa indetta dalla direttrice Annalena Benini per presentare il nuovo Salone del libro di Torino. Ma prima ancora c’era stato un po’ di mansplaining per “Annalena”.
Qualche parola nuova inserita nello Zingarelli del 2024.
“Il romanzo si muove quando non lo guardi”, intervista di Nicolò Porcelluzzi a Ben Lerner, su il Tascabile.
Qui potete trovare il primo numero di Leggere il mondo, la guida digitale gratuita del progetto Il Libraio Scuola, dedicato alla promozione della lettura nelle scuole superiori che fornisce risorse a disposizione di chi lavora con ragazzi e ragazze.
“Il mondo della politica e quello dell’arte non hanno nulla in comune” eppure esiste un rapporto di relazione, contrasto e influenza tra le due. Un articolo di Raffaele Vallorani su Frammenti Rivista.
“Quel che non si riesce bene a dire delle immagini non è vincolo ma possibilità.” Su Art tribune, Davide Dal Sasso parla di cosa significa per David Lynch essere un artista.
Su IlPost, Gabriele Niola ci racconta come la Cina abbia imparato a fare blockbuster studiando per anni il cinema Hollywoodiano.
Spotify renderà disponibili 150mila audiolibri con l'abbonamento Premium.
L’americanata di Chiara
“Il mio approccio alla scrittura narrativa, anche quando aderisce alle leggi del realismo, è altamente delirante. Seguo impulsi selvaggi e sono fradicia di agitazioni emotive, come se cercassi di catturare un pesce a mani nude nell'acqua torbida. Seguo le connessioni nel modo in cui una persona maniacale sperimenta la glossomania; le parole sono collegate non dal significato ma dal suono o dalla sensazione. Che mi trovi in uno stato clinicamente delirante o meno, questo rende più facile scrivere.”
Da Electric Literature,
“Fiction is a Hallucination Packaged for Public Consumption”, Genevieve Plunkett, trad. di Chiara M. Coscia
https://electricliterature.com/fiction-is-a-hallucination-packaged-for-public-consumption/
Appuntamenti
Fino a questa domenica 8 ottobre a Genova c’è il Bookpride. Alle 17:30 in sala Liguria ci sarà anche la nostra Beatrice Galluzzi a presentare Sangue Cattivo, il romanzo nato in Apnea.
Dal 12 al 14 ottobre, a Cagliari, il Festival di Letterature Applicate Marina Cafè Noir.
Dal 13 al 15 ottobre a Padova, torna CICAP Fest.
A Raffa di Puegnago del Garda, il 14 e il 15 ottobre ci sarà il Giallo Garda.
Inquiete torna in due fine settimana: 12, 13 e 14 ottobre e 20, 21, 22 ottobre.
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Ci vediamo sabato 14 ottobre.
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