SONIA MARIA LUCE POSSENTINI - la pancia
Cos'ho imparato da una delle illustratrici più "pasionarie" della scena contemporanea
Sonia Maria Luce Possentini é stata una scoperta. Non immaginavo una personalità cosí esplosiva. Sonia é una pasionaria: é istintiva, appassionata, vulcanica, combattiva, e abbiamo riso moltissimo. Tuttora, quando ascolto dei particolari brani di quest’episodio, comincio a ridere da solo.
All’inizio della nostra chiacchierata le chiedo con quale nome la devo chiamare, visto che ne ha tre. Concordiamo che Sonia va benissimo, poi mi racconta la storia dei suoi nomi: Sonia era il nome che i genitori volevano darle ma che la Chiesa non ha autorizzato, infatti Sonia non ha un onomastico, si festeggia insieme con Sofia, il 30 Settembre. Maria é il nome “autorizzato” dalla Chiesa cattolica, mentre Luce era l’ostetrica che l’ha fatta nascere, e che la mamma di Sonia ha voluto ricordare dando il suo nome alla bambina appena nata.
Non ho incluso nell’episodio alcune parti della storia. Un elemento interessante é che Sonia mi ha citato più di una volta il fotografo Luigi Ghirri, emiliano come lei, e considerato uno dei fotografi più influenti del Novecento Italiano. Sonia ha frequentato un corso con Ghirri e per lei é stata una lezione fondamentale. La lentezza, l’attenzione alla vita semplice, i colori mai saturi hanno lasciato un segno indelebile nello sguardo di Sonia.
Con Sonia parliamo anche del mestiere di illustratore, di quanto poco sia considerato in Italia, anche del rapporto a volte diciamo “dialettico” con gli editori, che spingono per avere nuovi libri ogni tre mesi, senza dare alle opere il tempo per sedimentare, farle crescere. Parliamo della fretta degli editori, che corrono verso le scadenze, quando invece a volte ci vuole tempo per creare qualcosa che resti, che abbia un significato. Sonia ha anche rescisso dei contratti con alcuni editori per il loro approccio troppo aggressivo.
E poi c’é la pancia. Intendiamoci, parlo di quando si dice: “prendere decisioni di pancia”. Parlo dell’istinto, della fiamma che si accende, dell’aspetto più irrazionale del nostro carattere. Sonia ci va di pancia. Illustra soltanto i libri che le interessano. Se le si formano delle immagini quando li legge o ascolta per la prima volta, allora vuol dire che le storie sono giuste per lei, altrimenti lascia stare. Ma si vede che Sonia é impulsiva in tutto. Anche la sua vita sembra una serie di sterzate che alla fine, dagli e dagli, l’hanno portata nel posto giusto per lei.
Questo mi porto a casa dalla chiacchierata con Sonia: l’importanza dell’istinto in questo lavoro, non fare scelte per logica o per calcolo. Questo é un lavoro in cui l’emozione conta e si vede, passa. Il calcolo rischia di diventare non un alleato ma un nemico. Se non fai qualcosa di cui sei convinto, é difficile portarlo avanti.
E poi, questo non vale anche per tutto il resto, nella vita??
Grazie per leggermi e continuare a seguirmi.
A presto,
Alessandro
Ti lascio qui qualche link utile:
Per saperne di più di Luigi Ghirri
Il cinema che piace a Sonia: Bèla Tarr
Il film di otto ore: Satantango