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E ora, come sempre, schiaccia play e… buona lettura.
La bellezza di settembre è quella sensazione di onnipotenza che ti trasmette, quel pensiero a tratti folle che tutto sia possibile se affrontato con la giusta attitudine. Così si torna, si traccia una linea immaginaria, si fa finta di saldare il conto per azzerarlo e iniziare di nuovo.
La poetessa Patrizia Cavalli, in uno dei suoi versi più celebri, scriveva che
“A me è Maggio che mi rovina
e anche Settembre, queste due sentinelle
dell’Estate: promessa e nostalgia.”
Per me era esattamente così quando ero un’adolescente, con la promessa di un’estate alle porte e l’imprevedibilità che questa nascondeva. Le risate, i drammi, le avventure, gli amici di sempre e gli amori intensi che duravano il tempo di una stagione. Settembre non poteva che essere nostalgico e piovoso, con quei temporali improvvisi che solo al mare riesci ad apprezzare davvero.
Oggi, invece, settembre è il secondo tempo della partita che iniziamo a giocare il 1 gennaio. Osservi quanti gol hai subito e fatto, quante azioni fallite, che cambi di passo dover fare. Cerchi di trovare il giusto ritmo per vincere o anche solo per sopravvivere, arrancando verso il Natale. È il nuovo lunedì dell’anno, dicono, quello in cui rispolveri i buoni propositi già dimenticati da tempo per ridargli aria, per crederci ancora.
È una corsa senza freni, almeno nelle prime due/tre settimane, verso un fantomatico percorso di miglioramento personale che dovrebbe renderci felici, realizzati e appagati. Così buttiamo sul tavolo tutto quello che serve per affrontare questo campionato, questo cammino di Santiago personale, con l’obiettivo finale di arrivare di fronte alla nostra cattedrale. Ognuno ha la sua, ognuna così diversa ma così chiara nella testa di ciascuno di noi.
Settembre non è più nostalgia quanto attesa verso quelle novità che desideriamo. È mancanza di qualcosa di intimo e personale che riversiamo nelle nostre liste, che cerchiamo nei buoni propositi e negli obiettivi che ci diamo. Se ci pensi bene, crescendo quello che perdiamo è proprio la capacità di fare qualcosa solo per il piacere intrinseco di farla. È come se ogni sforzo e ogni attività dovesse essere indirizzata verso altro: per semplificare “mi iscrivo in palestra per rimettermi in forma”. E così questo mese ci ha abituato da anni a non cedere alla passione, ma di pensare solo a correre per raggiungere il traguardo.
Allora vorrei suggerirti che un buon proposito valido potrebbe essere quello di ritrovare il gusto autentico delle cose per quello che sono, per come appaiono, senza dover pensare necessariamente alla prossima partita.
Ho trovato molto ironico ma assolutamente veritiero questo articolo di Vogue, in cui l’autrice (casualmente mia coetanea) racconta cosa sia il dating una volta superati i trent’anni. Di come uscire con qualcuno, oltre al piacere in sé, sia la diretta conseguenza di “una serie di cliché che fastidiosamente, sono piuttosto azzeccati, vale a dire: la rosa degli appuntamenti sta diminuendo, i vostri ovuli stanno scadendo e vi state avvicinando alla morte.” Tutti motivi più o meno legittimi che ci spingono a lanciarci nel dating spinto e ad accettare inviti di cui siamo poco convinti fin dalle prime battute. Perché, in fondo, non si sa mai. Eppure, scrive, non riesce neanche a contarle le ore che ha sprecato in pessimi appuntamenti. Dovremmo quindi uscire di meno? No, però dovremmo, in primis, lavorare di più sulla conoscenza di noi stessi, su quello che realmente desideriamo. Credo che la scelta di un partner passi necessariamente anche da questo.
Ci ripetono che non c’è mai tempo sufficiente eppure ne consumiamo tantissimo per accontentare gli altri, per sentirci “produttivi”, per correre verso mete che in fondo non vogliamo neanche raggiungere. E settembre è un po’ l’emblema di questo approccio alla famosa di lista di quei buoni propositi che però, spesso, non prevede il nostro di piacere. Che sia anche solo quello di non voler fare nulla, di annoiarci e di difendere tale diritto.
Quando è venuto a mancare Carletto Mazzone, indimenticabile allenatore da record con 795 panchine in serie A e simbolo del calcio Romantico, ho visto il suo film-documentario Come un padre su Amazon Prime. Un emozionato Gigi Di Biagio, centrocampista della Roma, raccontava che il giorno in cui Mazzone lasciò la panchina giallorossa gli disse: “Ahó, nun 'amo vinto gnente, però ammazza le risate che se semo fatti.” In questa frase c’è tutto: ironia, leggerezza, disincanto, passione totale per il proprio lavoro e che va oltre le vittorie.
Eccolo qui il gusto vero di vivere le nostre passioni non per dove ci possono condurre ma per come ci definiscono. Per come ci fanno sentire.
Trasformando così settembre in un mese come tanti altri, più leggero e con meno aspettative di cui caricarci il peso addosso. E sicuramente puntando di più sull’ironia. Perché l’ironia forse non ci farà vincere la partita, spuntare la lista, raggiungere la cattedrale. Ma sicuramente ci fa godere di più il viaggio e chi incontriamo lungo la strada.
#ItsFridayImNotInLove
Ps. è bello tornare qui. Dopo questa pausa estiva ho ritrovato il mio di piacere. Quello di mettere a terra i miei pensieri e di condividerli con te e tanti altri ogni domenica mattina. Grazie quindi per il tempo che dedichi a queste parole, a tratti confuse e forse scontate. In fondo si naviga insieme per ritrovarsi e ritrovare la strada. Anche se, in realtà, nessuno di noi si è perso. Forse ce la stiamo solo prendendo comoda, godendoci il paesaggio lungo il viaggio. E qui siamo pronti per una nuova stagione.
💌 Modern Love
Dalla rubrica settimanale del New York Times “Modern Love” (da cui è tratta la serie disponibile su Amazon Prime)
C’è un passaggio molto forte, dal punto di vista femminile secondo me, in questo nuovo Modern Love. L’autrice, la scrittrice Maxine Swann, spiega che durante il suo corso di drag king ad un certo punto percepisce il suo corpo come in espansione. Nell’imitare l’apertura delle gambe, delle braccia e dei gesti tipici degli uomini comprende quanto di solito si comprimeva. A livello di gestualità ma anche a livello mentale. Non a caso scegli di frequentare un corso di drag king (meno noti forse delle drag queen) proprio perché stanca e infuriata “per il ruolo deferente” che continuavo a ricoprire nelle relazioni. In pratica continuava ad anteporre i bisogni e i desideri dei suoi partner ai suoi. Ed è proprio l’esperienza da drag king che le fa scoprire la possibilità di poter volere altro.
📌 Post-it del venerdì
Single, dating, coppie e relazioni. Gli articoli della settimana per districarsi nel precariato sentimentale
Negli Stati Uniti sta prendendo sempre più piede il trend Docs-to-Date, ovvero utilizzare i Google Docs per il dating online. Al posto di Tinder o Bumble e del pochissimo spazio in bio disponibile, ecco quindi che moltissimi stanno iniziando ad utilizzare un link che porta a una dettagliata descrizione di sé su un documento pubblico. Una buona soluzione per chi proprio non ha il dono sintesi (eccomi!) o semplicemente sa benissimo chi è e cosa sta cercando.
Come cambia il dating una volta superati i 30 anni? Non ho la risposta perfetta, ma questo pezzo racconta fin troppo bene quello che ci ripetiamo in continuazione con gli amici. Dalla teoria dell’autrice del cosiddetto secondo giro all’avere idee chiare e semplici sulle proprie checklist (“Sei uno psicopatico? Hai un lavoro? E mi hai fatto una sola domanda in questo appuntamento?”) fino alla consapevolezza che si può scegliere un partner partendo dalla conoscenza di sé stessi. Da leggere perché in fondo se questa newsletter è nata è proprio grazie a riflessioni ironiche ma tremendamente vere come questa.
Scusarsi bene è difficile. Non è solo una questione di parole giuste da trovare, gesti da fare e coraggio da racimolare. Come spiega bene Arthur C. Brooks in questo pezzo scusarci “richiede forza interiore, capacità di ascolto, e un bel po’ di raffinatezza psicologica, ed è per questo che molte scuse non hanno successo.” E se è vero che settembre è un po’ il nuovo primo dell’anno, meglio iniziarlo a mente libera da sensi di colpa per errori per i quali non abbiamo chiesto le giuste scuse. Si, ma come? Esiste l’arte di chiedere scusa?
Si chiama Book dating ovvero “un nuovo modo per conoscersi, fare amicizia e, chissà, magari anche innamorarsi grazie ai libri.” Merito in Italia anche di Libraccio e Ostello Bello che hanno lanciato il format “Te lo leggo negli occhi” ovvero un vero e proprio speed dating a tema libri dove ognuno indossa un adesivo con il proprio nome e il titolo del proprio libro preferito. Dopo la prima tappa a Milano le prossime saranno a Como il 30 agosto, a Firenze il 27 settembre e infine a Roma il 4 ottobre. La partecipazione all’evento è sempre gratuita e per iscriversi basta seguire la piattaforma Eventbrite o i link disponibili sui profili social di Libraccio e Ostello Bello.
🎙️ Mixtape e altre storie
Consigli (non) richiesti per sembrare degli alternativi consumati
Sono tornata al cinema dopo un po’ tempo (era ora direi) e tra i tanti film visti in questi giorni ti segnalo Passages, il nuovo film di Ira Sachs. Apparentemente un triangolo d’amore che coinvolge una coppia sposata, il regista tedesco Tomas e il tipografo inglese Martin, e la giovane insegnante francese Agathe. In realtà è la storia di un uomo che non sa stare da solo e che cerca disperatamente di vincere una mano a carte, bluffando con chi ha di fronte. Un bel ritratto del desiderio, dei legami e della confusione di cui sono spesso permeati.