Avrò il cuore trasparente delle parole
il verso che dà il titolo a questa sezione è di Chandra Livia Candiani da Vista dalla luna
Ciao tu,
ho partecipato a un ritiro di mindfulness, ho meditato, fatto silenzio, fatto spazio, preso confidenza con me, dimenticato il telefono. È stato molto intenso. Lo è stato anche ritornare alla quotidianità. Poi siccome si dice mente corpo, due settimane d’antibiotico, il legamento della caviglia andato, il covid, una costola incrinata.
Tutte le ferite stanno guarendo. Mi sento cautamente ottimista.
Se stai pensando io un ritiro non potrei mai, sappi che lo pensavo anch’io e invece.
Prenderci cura di noi stessi è una nostra responsabilità. Mi piace che sia una cosa che possiamo fare subito senza il consenso o l’aiuto altrui. Poi meditare è un po’ come scrivere, con la differenza che i finali bisogna lasciarli aperti, come coi sogni.
Nuota nel tuo sogno più lontano finché non trovi un’isola
Sto lavorando ai sogni per un progetto che farò in questa città - Milano - che amo, seguendo fili che si tendono quando sai vederli e ti sporgi per afferrarli. Sto lavorando ai sogni. Esiste lavoro più bello? E mentre provo a realizzarne uno che non sapevo di avere, mi impegnerò per cercare di tirare fuori quelli degli altri.
Una che coi sogni ci ha lavorato è Yoko Ono, una delle donne più odiate al mondo che pure è riuscita a ritagliarsi il suo posto, conservando identità e autonomia.
Nella sua arte ha chiesto spesso alle persone uno sforzo di immaginazione: calpestare una tela (Painting to Be Stepped On), tagliare un pezzo del suo abito (Cut Piece), accendere un cerino (Lighting Piece), leggere ed eseguire istruzioni molto zen di Grapefruit.
Un sogno che sogni da solo è solo un sogno. Un sogno che sogni con qualcuno è realtà - Yoko Ono
Ed ecco che si combinano le componenti dei sogni: non ci lasciano indifferenti, ci chiedono una reazione, ci chiamano ad eseguire (un’azione).
Quello che vediamo dei sogni, insieme a ciò che percepiamo, ci mette di fronte a uno spazio "altro" dove ogni sorpresa agisce e si rivela per cambiare la prospettiva del momento e forse noi.
Mi piace credere che, se mi ritrovassi in una situazione drammatica, mi comporterei eroicamente. Mi piace pensarlo perché mi fa sentire brava. D'altro canto, è molto improbabile che mi si presenti l'occasione di dimostrare una cosa simile. Finché non mi ritroverò in una situazione drammatica, potrò continuare a credermi potenzialmente eroica - Un’iperbole e mezza
La rassegnascianca
Il nostro diritto sta prendendo la brutta abitudine di rivelarsi troppo spesso nell’eccezionalità, dall’articolo Se serve morire per essere una famiglia di Elena Stancanelli del 5 settembre
Voglio essere cautamente ottimista in questo mondo in cui i pessimisti oggi superano gli ottimisti con il maggior margine dal lancio dell’indice nel 1999.
Ma ti ricordo che il sovranismo è contro la solidarietà e che il populismo è veloce, ci costringe a dare risposte immediate e ad alimentare i malcontenti, facendo dell’incoerenza un’attitudine da perseguire.
La lista
Sui buoni propositi
I buoni propositi devono essere piccoli, anche quando gli entusiasmi sono grandi
I buoni propositi devono essere incrementali e misurabili se no volano via come i pensieri
I buoni propositi nascono per pura vanità è scritto ne Il ritratto di Dorian Gray, libera la tua
I buoni propositi vanno per obiettivi e il loro tempo è l’adesso
I buoni propositi possono cambiare idea ma non motivazioni
I buoni propositi fanno i conti con le risorse, se non è il momento vanno dimenticati
I buoni propositi parlano di benessere, ma anche di sensi di colpa il che dice molto di noi
I buoni propositi non lasciano l’amaro in bocca, quelle sono le illusioni e le aspettative
I buoni propositi tornano, come il reflusso fino a che non te ne prendi cura
se ci tieni ai sogni, ti piace scrivere e stai a Milano o ci puoi arrivare, non prendere impegni il pomeriggio del 19 novembre, poi non dire che non te l’ho detto,
Simona