INTRO
Andare al cinema a guardare film distopici su guerre future per non pensare troppo alle reali guerre attuali.
Andare al cinema a guardare film sui genocidi del secolo scorso per non pensare ai genocidi attualmente in corso.
Andare al cinema a guardare film su degli immaginari migranti disperati, per non pensare ai reali migranti disperati.
Andare al cinema, sapendo di essere tra i fortunati del mondo che non devono andare al fronte, non rischiano di essere vittima di un genocidio, non devono aspettare su una spiaggia dei pacchi di alimenti che cadono dal cielo.
LA GUERRA INTELLIGENTE
Più gli umani diventano stupidi, più la guerra diventa intelligente.
Da quando abbiamo pubblicato il report “Man in the loop” sugli armamenti autonomi - appena un fa - il settore è stato protagonista di un’incredibile accelerazione o, meglio, di una vera e propria trasformazione.
Dalle armi in grado di uccidere in piena autonomia grazie a dispositivi di intelligenza artificiale, siamo arrivati all’utilizzo di sistemi in grado di “fabbricare obiettivi” con una capacità di calcolo inarrivabile per l’essere umano.
Capacità di calcolo che, ovviamente, si traduce in una ancor maggiore capacità di distruzione, come stiamo vedendo a Gaza.
Ne abbiamo parlato durante il Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia, insieme a Laura Carrer - giornalista e co-autrice di Man in the loop.
Qui sotto potete rivedere il video del nostro talk e riflettere insieme a noi sul passaggio da “robot che assistono gli umani ad uccidere” a “umani che uccidono su ordine dei robot”.
Man in the loop @ IJF2024
Sul tema dell’intelligenza artificiale applicata agli armamenti, segnaliamo l’interessante incontro online “Israel and the AI-Driven, Military-Industrial Complex” organizzato da Emergent Nonfiction Lab, laboratorio di ricerca che esplora le modalità pratiche e teoriche dei media non fiction.
Come scrive ENL nella sua descrizione “Fin dalle loro origini, le epistemologie dei media non fiction sono state inestricabilmente legate a modalità violente di colonialismo, violenza razziale e capitalismo imperialista.
Inoltre, i regimi moderni "operativi" di sorveglianza, cattura e documentazione sono strettamente collegati alle pratiche storiche di lavoro etnografico coloniale e documentario forense”.
Insomma, ci piacciono molto.
Un altro collettivo a cui vogliamo bene, come sapete, è Total Refusal “a pseudo-marxist media guerilla” che effettua interventi artistici “appropriandosi” di videogiochi mainstream.
Dopo il progetto “How to disappear” dedicato alla diserzione (vedi MARLA 3.21), il collettivo è tornato sul tema della guerra con l’installazione “Flowers don’t care” in cui esplora la natura indistruttibile della flora in tre diversi ambienti di videogiochi di guerra.
Mentre la guerra si estende lontano e le esplosioni frantumano corpi e armature, la natura con le sue strutture apparentemente fragili rimane intatta nella zona di conflitto digitale.
Immagine da “Flowers don’t care” di Total Refusal
GUERRA AI POVERI
Come riporta Business People “le nuove generazioni si preparano a ereditare non solo la Terra, ma anche le ricchezze di chi è venuto prima di loro.
Secondo uno studio condotto da Aipb, l’Associazione italiana Private Banking, entro 10 anni passeranno di mano circa 300 miliardi di euro in eredità”.
Inutile che vi sfregate le mani: chi nasce povero muore povero e chi nasce ricco muore ricco.
Come ci ricorda il report dell’OSCE A Broken Social Elevator? How to Promote Social Mobility “per chi proviene da una famiglia povera, servono in media 4,5 generazioni per raggiungere un livello di reddito medio. In Italia si arriva addirittura a 5 generazioni"".
artwork di @npprgl
Le risorse per aiutare i più bisognosi ci sarebbero anche, almeno in Italia, ma vengono allocate su voci di bilancio ritenute più urgenti come, ad esempio, la spesa militare.
Come spiega Francesco Vignarca, coordinatore delle campagne Rete italiana pace e disarmo, “il denaro impiegato nel settore militare è indubbiamente sottratto strutturalmente alle necessità primarie del Paese, trattandosi di 10-11 miliardi all’anno.
Le risorse dello Stato non sono infinite e le scelte di bilancio sono collegate. Quindi più soldi mettiamo in un ambito meno ne avremo per altri.
Motivo per il quale le scelte per la spesa militare sono problematiche in sè, perché la pace non si costruisce con le armi, ma anche perché sottraggono risorse a settori che difendono in modo ben più importante la vita delle persone, in termini di protezione della salute, welfare, lavoro e gestione positiva di un territorio fragile”.
Eppure, anche i ricchi (raramente) piangono.
Vi ricordate del faraonico progetto NEOM, di cui abbiamo parlato in MARLA 1.24, partorito dalla brillante mente del principe ereditario Mohammed bin Salman (sì, proprio quello del nuovo Rinascimento).
Dopo aver strabiliato il mondo intero con rendering pazzeschi e cifre da capogiro, il progetto relativo a The Line, la città in mezzo al deserto lunga circa 170 km (!) sta subendo una riduzione.
Come riporta il The Guardian “ora sarà lunga solo un chilometro e mezzo, una riduzione del 98,6%”.
Rowan Moore, autore dell’articolo, alla luce di questa novità si pone una laconica domanda: che ne sarà dei molti architetti occidentali che hanno accettato di lavorare a questo progetto politicamente ed ambientalmente terrificante, pensando che sarebbe stata una buona espressione delle loro presunte filosofie di design avanguardiste e radicali?
GUERRA AI MIGRANTI
Se c’è una guerra che non finisce mai, è quella ai migranti.
Oltre che infinita, l’Europa ha deciso di rendere la sua battaglia contro chi scappa da guerre, catastrofi e povertà ancora più dura, approvando ad aprile un nuovo Patto Ue sull'asilo e la migrazione.
Il commento del presidente della fondazione Migrantes, Gian Carlo Perego, sintetizza bene il risultato ottenuto dal Parlamento EU: “Questo Patto segna una deriva nella politica europea dell'asilo e il fallimento della solidarietà europea, che sembra infrangersi come le onde contro i barconi della speranza”.
artwork di @npprgl
Mentre i rappresentanti delle istituzioni europee si riempiono la bocca di parole come “inclusività”, “equità”, “uguaglianza”, le loro politiche seguono però la scia dei vecchi fascismi novecenteschi.
Spiega Dimitri Bettoni su Il Manifesto che “Eurodac sarà ora utilizzato per archiviare i dati personali e biometrici, impronte digitali e scansioni del viso, di migranti, richiedenti asilo, apolidi, persone soccorse in missioni di salvataggio.
L’obbligo di fornire questi dati è coercitivo, le istituzioni europee potranno usare la forza, un’applicazione tecnologica del controllo dei confini destinata a tutti a partire dai 6 anni di età, limite abbassato rispetto ai 14 anni precedenti.
E le informazioni di Eurodac saranno accessibili alle forze di polizia nazionali e ad Europol, a rinforzare l’idea che il migrante sia prima di tutto una minaccia alla sicurezza europea.”
Se nella lettura vi fosse sfuggito il dettaglio, ve lo scriviamo in stampatello grassettato: SEI ANNI DI ETA’.
Che i migranti non li voglia nessuno, compresi i paesi del nord Europa, lo testimonia una bella inchiesta di Lighthouse Reports, che porta in luce come “un'analisi dei dati precedentemente non disponibili ai giornalisti rivela l'esclusione dei migranti qualificati dai lavori di cui l'Europa ha più bisogno”.
Chiudiamo però con una buona notizia: l'Autorità greca per la protezione dei dati personali ha inflitto una multa di 175 mila euro al Ministero della Migrazione e dell'Asilo per i sistemi "Centaurus" e "Hyperion".
Si tratta della più grande sanzione mai imposta a un ente pubblico greco.
Due anni fa, nel febbraio 2022, Homo Digitalis aveva presentato un reclamo contro il Ministero dell'Immigrazione e dell'Asilo per i sistemi "Centaurus" e "Hyperion" implementati nelle strutture di accoglienza e alloggio per i richiedenti asilo, in collaborazione con le organizzazioni della società civile Lega Ellenica per i Diritti Umani e HIAS Grecia, oltre che con l'accademica Niovi Vavoula.
Questa decisione dà alle organizzazioni la forza di continuare le azioni per tutelare i diritti dei gruppi sociali vulnerabili presi di mira da tecnologie estremamente invasive.
artwork di @npprgl
FACTS ARE FACTS. FICTION IS FICTION
Lavender ha registrato ben 37.000 palestinesi come sospetti militanti - e le loro case - per possibili attacchi aerei.
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La spesa militare globale totale ha raggiunto i 2.443 miliardi di dollari nel 2023, con un aumento del 6,8 per cento in termini reali rispetto al 2022.
[Sipri]
Il progetto italiano Hawk: hunter airborne warfare killer, iniziato nel 2017, ha un budget di circa 2,5 milioni di euro.
Bernard Arnault, presidente e ceo di Lvmh, è l’uomo più ricco del mondo, con un patrimonio di 233 miliardi di dollari.
[MF]
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