Piatto unico (se gradito) #1
Cose che ho guardato, fatto, visto, letto, provato, giocato, pensato e supposto nell'ultimo periodo. Insomma, una caterva di mie considerazioni inutili, basate su quello che mi passa per la mente.
Salve a tutti! Qualche tempo fa Ludovica mi ha fatto notare che, seppur con i miei tempi (che considero sovrumani a oggi), continuo a mandare avanti una infinità di passioni e interessi diversi1. Ogni giorno prendo una piccola parte del mio tempo libero e la direziono verso qualcosa, verso le mie manie e le cose che più mi stuzzicano, che sono veramente tante e diverse tra loro e che mi danno qualcosa di cui parlare con gli altri. Ho pensato che potesse essere interessante mettere insieme queste cose, che a volte raccontano l’attualità e altre vanno a scavare nel mio passato.
Il nome di questa newsletter mi fa molto ridere: è la dicitura che la nutrizionista alla quale mi sono rivolto ha inserito in ogni mio pranzo, per farmi presente che i cibi del giorno potrebbero anche essere mangiati insieme, se gradito. Sorrido ogni volta che lo leggo, perché è un piccolo consiglio che lascia ampiomargine di manovra a chi lo legge, quindi non è una imposizione ma io tendo a leggerla come tale e allora mischio tutto insieme. Quindi leggete questa newsletter, se gradita.
Asteroid City, di Wes Anderson
Il cinema che sto frequentando a Bari2, il Multicinema Galleria vicino alla stazione, quello dove vanno tutti i ragazzini che si piantano sotto la porta d’ingresso e parlano a manetta di un film che hanno appena visto3, il mercoledì trasmette sempre il film del momento in lingua originale. Così ho visto Oppenheimer, per esempio, beccando uno davanti a me alto quanto Yao Ming, che non mi ha fatto leggere i sottotitoli. Ho mancato il mercoledì con Asteroid City, ma poco male: anche se doppiato in italiano mi è piaciuto, come mi piacque Grand Budapest Hotel. Ovvero tanto, anche se non ci ho capito un cazzo nemmeno questa volta. Di Wes Anderson mi esaltano le immagini, i colori, le scelte fatte nelle riprese, la divisione geometrica degli spazi, il cast, tutti quei simboli e riferimenti a schermo che comunque non riesco a cogliere. Asteroid City mi ha lasciato addosso quella bella sensazione che si prova dopo aver passato una serata gradevole con i tuoi amici: non la ricorderai per sempre, in fondo non è successo nulla di particolare, ma è stato comunque un bel momento, le ore sono passate in allegria e sei stato felice di avere degli amici con cui divertirti. E, ripeto, anche se non ci ho capito niente, mi sono detto che forse il modo di raccontare una storia da parte di Wes Anderson è racchiuso anche (o forse soprattutto) nelle immagini, e se quelle le ho apprezzate allora qualcosa l’ho capita.
For all the dogs, di Drake
Un album che mi fa abbastanza cacare, così come mi hanno fatto cacare tutte le cose che Drake ha fatto dopo More Life (2017), che tra l’altro non risulta come album ma come mixtape. Probabilmente lui ha raggiunto un nuovo apice di fama, è ancora di più un’icona per milioni di persone ma non riesco più ad ascoltare niente di suo. Poi lo vedo ovunque, nelle pubblicità, a bordocampo nelle partite NBA, su Instagram quando repostano le sue scommesse milionarie, nei reel, nelle stories delle persone che condividono le sue canzoni, nei meme, non lo sopporto, si è messo una felpa del Napoli, mi sembra di essere uno del mio paese di cui tutti parlano, non ce la faccio più. Comunque la traccia in video è carina, bravo! Solita reference soldi-tanti soldi-soldi sprecati-fare il gradasso coi soldi.
Not Tonight, di Panic Barn
Sto scrivendo una cosa più lunga su questo gioco ma ho l’impressione che non la leggerete mai presto. Molto brevemente, Not Tonight è un gioco alla Papers, Please, una roba dove devi controllare che una serie di documenti, biglietti, visti e altro sia a posto secondo un protocollo che cambia sempre, così da poter autorizzare una persona a fare una cosa come passare il confine, entrare in un locale, ecc. In questo caso il protagonista è un cittadino europeo che si ritrova intrappolato in Inghilterra, ostaggio di un governo che, cavalcando la Brexit, vuole rimpatriare tutti i cittadini europei ed escluderli dalla vita del Paese. È stato il modo attraverso cui quelli di Panic Barn, inglesi, hanno raccontato le loro angosce sulle conseguenze di Brexit e sulla possibilità che molti loro amici e conoscenti lasciassero l’Inghilterra. L’idea si sviluppa in modo carino: accanto al semplice lavoro di bouncer4 fuori da locali incredibili, vi è tutta una componente strategica di gestione delle finanze e raggiungimento di obiettivi secondari che sembrano buttati lì alla cazzo tanto da essere incomprensibili ma poi si rivelano cruciali per permetterti di beccare il finale giusto. Ecco, io li ho mancati tutti e ho preso il finale che fa cacare, quindi all’inizio mi sono divertito, a metà gioco mi stavo scocciando da morire, sul finire ho padroneggiato pienamente le dinamiche e l’ho divorato e poi è arrivato il finale e ci sono rimasto male. Ora sto giocando l’espansione One Love, ma la magia ormai è andata a farsi benedire.
SPOILER: ci sono due personaggi pazzi, Bonesy e Jonesy, due fratelli che si odiano e che gestiscono lo stesso locale. Uno lavora di giorno e l’altro lavora di notte e sostanzialmente fanno l’uno l’opposto dell’altro in termini di scelte. A una certa ti obbligano a decidera con chi lavorare, se con uno o con l’altro. Fatta questa scelta, si scopre in realtà che i due fratelli sono in realtà la stessa persona.
Metal Gear Solid 4 was a mistake, di Steak Bentley
Ho beccato per caso il canale TikTok di Chris Scanlon, che consiglia ottimi film e video su YouTube. In particolare, la sua playlist YT Video Essay Series from TikTok raccoglie tantissimi bei video, tra cui vi segnalo:
Super Mario Bros: the human limit, una delle cose migliori che ho mai visto, ovvero la spiegazione di come non si possa superare un certo record di tempo in SMB per via delle caratteristiche stesse del gioco;
The history of Wii Sports World Records, molto bello soprattutto se mentre lo guardi pensi che ‘sta gente ha dovuto faticare fisicamente un botto per raggiungere certi traguardi;
MyHouse.WAD - Inside Doom's Most Terrifying Mod, capolavoro circa una mod incredibile del primo DOOM, che continua a esercitare su di me un fascino non indifferente. Also, esempio perfetto di come le componenti di un videogame possono anche essere irrisorie o superate se accompagnate da una trama ben fatta;
The Vanishing of Flight 370, la storia del volo della Malaysia Airlines scomparso nel nulla. Fatto molto bene, visto con mio papà.
L’ultimo che ho visto da questa playlist è Metal Gear Solid 4 was a mistake, dove un tizio che parla in inglese velocissimo distrugge tutto il fascino di MGS4. Fortunatamente, nonostante tre ore e mezza di video, continuo a reputare MGS4 il migliore tra tutti ed ecco la mia classifica personale:
Metal Gear Solid 4: Guns of the Patriots
Metal Gear Solid 2: Sons of Liberty
Metal Gear Solid
Metal Gear Solid 5: Phantom Pain
Metal Gear Solid 3: Snake Eater
George Best, l’immortale, di Duncan Hamilton
Sono passati più di dieci anni da quando ho comprato il primo libro di sport edito da 66thand2nd: era Un giorno triste così felice, di Lorenzo Iervolino, la biografia di Sòcrates. Quando l’ho comprato non esisteva il concetto di letteratura sportiva così come lo intendiamo oggi e infatti nella Feltrinelli/Mondadori/simili la letteratura sportiva stava o in letteratura normale o in biografie. Ci sono diversi fattori che hanno contribuito a creare questo scenario e secondo me tre dei più importanti sono i podcast, la casa editrice di sopra e L’Ultimo Uomo.
Comunque è il terzo libro di George Best che leggo, l’ho realizzato solo alla fine. È indubbiamente lo sportivo su cui mi sono documentato di più ma stranamente non nutro nulla nei confronti di Best: non è il mio idolo, non mi è mai interessato di lui, non mi piace lo United e si può dire che i suoi tre libri me li sono trovati per caso tra le mani. In ogni caso la storia della sua vita è straordinaria e Hamilton la racconta magnificamente. In video c’è una famosa intervista di Best fatta da Terry Wogan: Best è clamorosamente ubriaco, aveva bevuto come un semaforo fino a due minuti prima di entrare in studio.
Quando sono andato dalla nutrizionista la prima volta e lei mi ha chiesto perché avessi deciso di andarci le ho detto che volevo smetterla di fare finta di essere George Best, che volevo darmi una regolata. Lei non ha colto, io ho esagerato, alla fine mi bevevo una decina di birre alla settimana, mica al giorno.
La squadra di pallavolo della mia città
Nell’ultima settimana è successa una cosa molto triste nella città in cui sono nato: la squadra di pallavolo femminile è scomparsa da un giorno all’altro. La Volley VipoStore Francavilla è stata fondata nel 2022 e la stagione 22/23 è stata la prima della sua brevissima storia, disputata nel campionato di B2. Con la scusa di una partita in casa, una domenica sono andato per la prima volta nel nuovissimo palazzetto della città e mi sono abbastanza annoiato: la Vipo ha passeggiato sulle avversarie vincendo per tre a zero e infatti a fine anno è riuscita ad ottenere l’immediata promozione in B1. Ho seguito a distanza la squadra, grazie anche al mio amico Francesco che con la Vipo ci lavorava e mi raccontava gli sviluppi della stagione, facendomi prendere dall’avvolgente entusiasmo che ha guidato la squadra lungo tutta la stagione. Tante famiglie, tantissimi bambini, spalti pieni di gente per bene, con la voglia di incitare le ragazze e di divertirsi. A poco più di un mese dall’inizio del nuovo campionato ecco arrivare la presentazione della squadra, in pompa magna, nella piazza principale del paese: la rosa è buona, le ragazze sono cariche, si può puntare in alto e la gente si abbona per seguire la stagione.
La Vipo ha cannato il primo impegno stagionale, nel senso che la squadra non è partita per Marsala e ha perso a tavolino. Nessun comunicato, nessun avviso sui social, silenzio. Ho iniziato a chiedere a qualcuno del posto per capire ed ho capito subito che tutti sapevano cosa è successo ma nessuno ha voluto prendere la parola: non le istituzioni, non l’Assessore allo Sport, non la proprietà e nemmeno i dirigenti. Per giorni non traspare nessuna notizia e c’è un silenzio imbarazzante, fino a quando non arriva una emittente locale che intervista il presidente della squadra.
Tutta la vicenda è stata immensamente crudele, secondo il mio punto di vista. È la dimostrazione più evidente di quanto sia tetro il panorama sportivo in Italia, che viene trattato con approssimazione da organizzatori e Federazioni che però pretendono massima professionalità e competenza dai loro partner, trovandosi invece a dover trattare perlopiù con dirigenti improvvisati e fenomeni di paese. Ancora una volta si rimarca un concetto amaro: l’attività sportiva è per tutti ma lo sport, inteso come attività organizzata in forma sociale, non lo è e probabilmente non lo sarà mai. Perché le società sportive, specialmente ai livelli più bassi, quelli che sfuggono agli occhi di chi dovrebbe controllare e che non fanno audience, saranno per sempre il modo più immediato per passare il tempo, per rimettere in piedi i conti della propria attività, per sfogarsi un pochino a discapito di giocatori e giocatrici, di aspiranti allenatori, preparatori e professionisti che altro non vorrebbero se non lavorare in santa pace ed essere pagati il giusto. Per fare politica locale, entrare nei locali dalla porta principale, fare il gradasso.
Per ogni Centro Storico Lebowski ci sono dieci Volley VipoStore, per ogni bella favola che finisce la domenica a pranzo su Studio Sport ce ne sono decine e decine di altre che invece sembrano avventure pirandelliane, che uniscono personaggi che la stampa adora definire “vulcanici” solo per non dire che sono delle merde umane. A ottobre, col campionato che è già iniziato, tutte quelle persone che volevano semplicemente tirare a campare con un contratto annuale, dove cazzo andranno? La gente prende impegni, decide di comprare una macchina, fa delle scelte che cambiano la loro vita e poi si ritrova in mano con un pugno di mosche, senza sapere a chi rivolgersi. E l’Assessore allo sport ne è rammaricata, che dispiacere.
Vi saluto con Gonzalo sul frigorifero. Alla prossima!
a proposito, attaccato a casa mia c’è il Cinema Splendor - Sala cinematografica d’essai. Me l’ha fatta scoprire il mio coinquilino, con cui condivido il gusto per i film molto datati. Mentre vi scrivo, in programma c’è “La moglie di Tchaikovsky” di Kirill Serebrennikov, e altre cose che ho un po’ paura a scoprire.
appena sono arrivato una tizia di massimo sedici anni tira un "Mamm’ c’ film d’ merd’" e io ho pensato "Ecco, sicuro ha visto Asteroid City”;
letteralmente “buttafori” ma anche “fanfarone”.
Il pezzo su Drake e la tua reference alla dietologa su Best mi hanno steso. A breve compro anch’io i libri citati