Vareniclina per smettere di fumare
È un'alternativa ai sostituti nicotinici come ausilio per smettere di fumare. Ha una sicurezza accettabile e nei forti fumatori può essere associata ai sostituti nicotini. [Lettura 6 min]
La vareniclina (Champix°) è autorizzata nell'Unione Europea dal 2006 per favorire la cessazione del fumo negli adulti.
Si lega selettivamente ai recettori nicotinici α4β2, che mediano il rilascio di dopamina nel cervello, alleviando il craving e i sintomi di astinenza.
La vareniclina ha un'affinità circa 20 volte superiore per il recettore α4β2 rispetto alla nicotina, riducendo la ricompensa ottenuta del fumo stesso.
La terapia deve essere iniziata almeno 7 giorni prima della data prevista per la cessazione, per consentire alle concentrazioni sieriche di raggiungere lo steady state.
La vareniclina si è dimostrata di efficacia paragonabile ai sostituti della nicotina dopo 6 mesi e 1 anno di trattamento.
In uno studio non pubblicato su adolescenti di 12-19 anni, non ha dimostrato una efficacia apprezzabile rispetto al placebo: per questo motivo è autorizzata esclusivamente nell’adulto.
In una metanalisi Cochrane di 41 studi con 17.000+ partecipanti, i soggetti trattati con vareniclina avevano maggiori probabilità di risultare astinenti a 6 mesi rispetto al gruppo placebo (23% vs 9,9%).
Metabolismo - Il farmaco viene eliminato pressoché esclusivamente per via renale e meno del 10% eliminato sotto forma di metaboliti. L’emivita di eliminazione è di circa 24 ore.
L’eliminazione renale avviene principalmente attraverso filtrazione glomerulare insieme alla secrezione tubulare attiva da parte del trasportatore cationico organico OCT2.
Nei soggetti con clearance della creatinina <50 ml/min l’esposizione alla vareniclina aumenta di 1,5 volte e con clearance <30 ml/min l’esposizione raddoppia.
Gli studi in vitro dimostrano che vareniclina non inibisce gli enzimi del citocromo P450.
Tra le interazioni clinicamente significative si segnala:
Bupropione: l’associazione può ridurre la clearance renale dei substrati del trasportatore OCT2 (tra cui la vareniclina stessa).
Paroxetina: aumento del rischio di effetti avversi sull'umore (depressione e grave malinconia).
Alcool: aumento dell’effetto tossico dell’etanolo.
Posologia - Il dosaggio raccomandato è di 1 mg x 2, da raggiungere con uno schema graduale.
1. Decidere la data di completa cessazione del fumo (entro 1-2 settimane dall'inizio della terapia farmacologica).
2. Assumere vareniclina per 12 settimane con la seguente posologia:
Giorni 1-3: 0,5 mg una volta al giorno
Giorni 4-7: 0,5 mg due volte al giorno
Giorno 8 fino a fine trattamento: 1 mg due volte al giorno
3. Valutare un eventuale ulteriore trattamento di 12 settimane nei soggetti astinenti alla fine del primo ciclo di terapia.
La vareniclina si può assumere indipendentemente dall'ingestione di cibo, prima o dopo il pasto.
Quando è mal tollerata, c'è evidenza di efficacia anche a dosaggi ridotti e la dose può essere mantenuta a 0,5 mg due volte al giorno.
In pazienti con clearance della creatinina <30 ml/min la dose raccomandata è di 1 mg una volta al giorno. Il dosaggio dovrebbe iniziare a 0,5 mg una volta al giorno per i primi 3 giorni, per poi passare a 1 mg una volta al giorno.
I forti fumatori potrebbero trarre beneficio dalla terapia combinata di vareniclina e sostituti nicotinici, perché la vareniclina a dosaggio standard di 1 mg x 2 potrebbe non saturare completamente i recettori nicotinici.
Gli effetti collaterali, tuttavia, soprattutto nausea, cefalea, vomito, vertigini, dispepsia e astenia, sono maggiori associando vareniclina e nicotina; la vareniclina è un agonista parziale dei recettori acetilcolinici e la nicotina è un agonista completo: i loro effetti farmacologici si sommano.
Sicurezza - La vareniclina espone principalmente a nausea, cefalea, disturbi del sonno (insonnia, sonnolenza, sogni anomali) e sintomi di astinenza quando il farmaco viene sospeso.
L'interruzione della somministrazione a fine trattamento può essere caratterizzata da un aumento di irritabilità, desiderio compulsivo di fumare, depressione e/o insonnia (fino al 3% dei pazienti). Può quindi essere utile la riduzione graduale della dose.
Soprattutto nei pazienti con anamnesi psichiatrica, la vareniclina può avere effetti collaterali neuropsichiatrici (allucinazioni, aggressività, depressione, pensieri suicidari).
Va raccomandato ai pazienti di interrompere il trattamento e di consultare rapidamente un medico se sviluppano agitazione, depressione o pensieri suicidari.
I pazienti con una storia di malattia psichiatrica devono essere monitorati attentamente durante la terapia.
Studi più recenti hanno ridimensionato il rischio di problemi psichiatrici. Da una meta-analisi di 39 studi randomizzati, con più di 10.000 partecipanti con e senza malattie psichiatriche, è risultato che il farmaco non aumenterebbe il rischio di suicidio o tentativi di suicidio, ideazione suicidaria, depressione, aggressività o morte rispetto al placebo (UpToDate).
La necessità di cautela è comunque ribadita anche in scheda tecnica.
Anche gli effetti avversi cardiovascolari, angina e infarto miocardico, tachicardia, aritmie, che inizialmente sembravano più comuni in chi utilizzava vareniclina, sono stati ridimensionati da studi recenti (UpToDate).
La scheda tecnica li definisce "non comuni" (angina, infarto, tachicardia) e "rari" (fibrillazione atriale, alterazioni dell'ECG). La tachicardia può aumentare in associazione a sostanze tachicardizzanti (caffeina, pseudoefedrina, levotiroxina, simpaticomimetici come salbutamolo e atropinici).
Il farmaco va usato con cautela anche in chi ha predisposizione alle convulsioni e condizioni che possono ridurre la soglia convulsiva.
La vareniclina ha un effetto iperglicemizzante e si oppone all'azione degli ipoglicemizzanti, rendendo necessaria una certa attenzione nei diabetici e in associazione a corticosteroidi, neurolettici atipici e antiandrogeni.
La vareniclina non è stata studiata in gravidanza.
Nel secondo e terzo trimestre e in prossimità della nascita, il feto è esposto agli effetti avversi della vareniclina, compresi gli effetti neuropsichici e le aritmie.
Oltre ai possibili effetti sullo sviluppo a lungo termine nei bambini esposti in utero, in prossimità della nascita il neonato è a rischio di sindrome da astinenza.
Non sono disponibili dati sull’uso durante l’allattamento. In base ai dati animali, la vareniclina potrebbe interferire con il normale sviluppo polmonare del bambino. Come ribadito dal database LactMed, è preferibile un farmaco alternativo.
Il farmaco va considerato controindicato in gravidanza (come ribadito in scheda tecnica), dove sono invece utilizzabili i sostituti della nicotina, e durante l'allattamento.
Pharmacotherapy for smoking cessation in adults
UpToDate® - This topic last updated: Sep 13, 2023
Nicotine receptor partial agonists for smoking cessation.
Cochrane Database Syst Rev. 2023 May 5;5(5):CD006103
Terapia farmacologica del tabagismo
2018 - Istituto superiore di sanità
Vareniclina - Scheda tecnica
AIFA
Gilberto Lacchia - Pubblicato: 27/02/2020 Aggiornato: 27/01/2024